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Boccioni: genio e memoria

Nella ricorrenza del primo centenario della morte di Umberto Boccioni, il Comune di Milano celebra l’artista con una mostra che ne evidenzia, alla luce anche di documenti inediti, il percorso artistico e la levatura internazionale presentando circa 280 opere tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti.

L’esibizione, a cura di Francesca Rossi con Agostino Contò, prodotta e organizzata da Castello Sforzesco, Museo del Novecento e Palazzo Reale, si sviluppa intorno all’importante corpus di 60 disegni, conservati abitualmente al Castello Sforzesco e ‘prestati’ per l’occasione ai curatori. Una raccolta che è già di per sé capace di riassumere le linee essenziali del percorso artistico del pittore/scultore e che è per l’occasione corredata da documenti identificativi recentemente catalogati e, naturalmente dalle opere pittoriche e scultoree.

I temi che vengono approfonditi a Palazzo Reale sono quelli cari alla poetica di Boccioni, come, ad esempio, lo sviluppo del concetto del dinamismo in rapporto alla figura umana, il ritratto, e le vedute paesaggistiche e urbane. Ma il percorso comprende anche diverse correnti figurative europee coeve e della tradizione classica e rinascimentale, con le prime prove nell’ambito del futurismo ancora profondamente legate alle esperienze del divisionismo e dell’espressionismo alle quali Boccioni si accosta, tra Venezia e Milano.
Allievo di Giacomo Balla con Severini e Mario Sironi, Boccioni si era trasferito stabilmente a Milano nel 1907 dove era entrato in contatto con Carlo Carrà, con i giovani diplomati a Brera e con il circolo di frequentatori del Caffè Cova. Impossibile quindi che la sua città d’adozione non gli dedicasse, in questo importante anniversario, una mostra più che completa.

www.palazzorealemilano.it

23 marzo / 10 luglio

Lunedì: 14.30–19.30

Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30
Giovedì e sabato: 9.30-22.30

 







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