Less is more
«Nell’architettura il lusso è lo spazio vuoto, il respiro tra una parete e l’altra, il giardino sul quale un soggiorno si affaccia. Un esempio? Il Seagram Building di New York City, progettato negli anni cinquanta da Ludwig Mies van der Rohe: un grattacielo che guarda una piazza “libera” ritagliata nel sovraffollato panorama urbano».
Inizia così la conversazione con Anna Sutor, architetto, illustratrice e disegnatrice che dopo una laurea allo IUAV di Venezia e la permanenza in studi famosi all’estero come quelli di Koolhaas e di Foster ha deciso – pur conservando la sua passione per l’architettura – di passare al disegno. «Ho studiato per essere creativamente libera – dice per spiegare la sua scelta – e per non essere costretta in gabbie troppo rigide, per questo a un certo punto ho sentito il bisogno di dedicarmi completamente all’indipendenza che solo il disegno può offrire». E, osservando i suoi disegni, si può facilmente capire cosa intenda: il suo segno è libero, svincolato da qualsiasi diktat stilistico o concettuale. Pieno di linee fluide e colori. Caratteristiche che l’hanno portata a essere molto riconosciuta oggi, sia in Italia che all’estero.
«Quello che maggiormente mi piace – continua – è il disegno “nello spazio”, cioè quel tratto capace di relazionarsi con la tridimensionalità degli ambienti esterni e interni. In particolare amo il disegno architettonico: palazzi, vie e monumenti – dice – sono il mio pane». E mostra una serie di paesaggi urbani caotici o rilassanti, compilati con maestria e dovizia di particolari. Piccoli capolavori dal segno grafico inconfondibile.
Potrebbe essere sufficiente come curriculum ma no, non è finita qui. Anna Sutor è oggi sempre più presente su magazine di moda, quotidiani e riviste di architettura. Grazie al suo stile, vivace e acuto, ha conquistato, infatti, anche il mondo dell’editoria.
E se le si chiede cos’è per lei la Bellezza, conclude dicendo:
«Bello è ciò che dice molto con poco, per citare Mies van der Rohe. Io cerco di inseguire la bellezza costantemente nei miei progetti e nei miei disegni e mi convinco ogni giorno di più che la semplicità sia l’obiettivo più difficile da raggiungere».
Ma a noi sembra proprio che ci sia riuscita…