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Arriva Cerebro, la nuova start up innovativa nel campo delle Neuroscienze®.

Una start up innovativa dell’eccellenza italiana che progetta e realizza dispositivi medici neuroriabilitativi ad alta tecnologia.

Ne parliamo con l’ideatrice e startupper Federica Peci, psicologa, appassionata allo studio del cervello, è co-fondatrice e manager di Cerebro, la prima startup al femminile nell’ambito delle Neuroscienze. La Dott.ssa Federica Peci ha fatto un percorso importante, prima all’Università Vita-Salute San Raffaele, dove si è laureata in Psicologia, indirizzo Neuroscienze Cognitive, poi all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha conseguito il Master in “Neuroscienze Cliniche: valutazione, diagnosi e riabilitazione neuropsicologica e neuromotoria”. 

Chiedo alla Dott.ssa Peci perché è innovativo il suo progetto

“Il progetto è innovativo perché nato per sviluppare dispositivi per la neuroriabilitazione partendo delle ricerche più all’avanguardia nell’ambito delle Neuroscienze. Siamo partiti con l’idea di progettare strumenti che fossero prima di tutto per nulla invasivi, ma anche ipertecnologici e modulabili sulla base delle problematiche dei pazienti, che si potessero “calibrare” su misura, in base al danno subito. I pazienti a cui sono destinati sono le persone che hanno subito un danno cerebrale, ad esempio colpite da ischemie, ictus, con deficit cerebrali. Noi crediamo che sia possibile per tutti recuperare, in una certa misura, abilità cognitive a seguito di una malattia o di un trauma, ma che questo sia possibile solo con una medicina di precisione, e quindi con una riabilitazione individualizzata”.

Una rete di Centri che utilizzano i suoi dispositivi su tutto il territorio nazionale

Cerebro oggi è affiliato ad una rete di poli specializzati nella riabilitazione cerebrale. Garantisce la fornitura degli strumenti, si occupa della formazione per il loro utilizzo. In più, grazie a un partner di eccellenza, l’Istituto San Celestino, ai centri affiliati si dà anche supporto in ambito prettamente sanitario, mettendo a disposizione il team di specialisti dell’Istituto per stabilire insieme i piani riabilitativi a cui sottoporre i pazienti.

Dott.Federica Peci- Cerebro

I dispositivi per la riabilitazione cerebrale già brevettati

I dispositivi Cerebro sono brevettati, Certificati CE, 100% Made in Italy.
Tra gli strumenti elettromedicali uno dei “fiori all’occhiello” è il dispositivo NIR Infrared Cerebro®, un caschetto che sfrutta in modo innovativo la tecnica della fotobiomodulazione e che viene usato oggi con successo nel trattamento di diverse patologie come Alzheimer, Ictus, Vasculopatia cerebrale, Dipendenze da sostanze e farmaci, Pakinson e parkinsonismi.

La fTMS™ Cerebro nel 2019 è stata insignita del Premio Leonardo Genio e Impresa

Secondo dispositivo brevettato è la fTMS®, che nel 2019 si è guadagnata il premio “Genio e Impresa” conferito dalla Regione Lombardia e dal Politecnico di Milano e che ha fatto “guadagnare” a Cerebro il riconoscimento pieno come startup innovativa.

Sfrutta in un modo particolarmente non invasivo (ed efficace)

la stimolazione magnetica transcranica, una delle tecniche di riabilitazione cerebrale ad oggi più usate per far stare meglio chi soffre di disturbi del linguaggio, disturbi dell’apprendimento, deficit di attenzione, dipendenze patologiche e per la riabilitazione post-ictus.
Di recente il dispositivo è stato anche aggiornato con una versione ancora più evoluta, terzo brevetto Cerebro: ovvero la fTMS™ Plus, il primo dispositivo al mondo a combinare insieme ben due tecniche di stimolazione cerebrale.

Oggi chi può richiedere i dispositivi Cerebro®?

Il nostro target principale sono i professionisti sanitari, soprattutto per quanto riguarda il nostro strumento di fotobimodulazione NIR®. fTMS™ e fTMS™ Plus, invece, possono essere acquistati sia dai professionisti sanitari che dai pazienti che vogliono seguire questo trattamento nel proprio domicilio oppure da persone che non hanno disturbi neurologici ma l’esigenza di migliorare le proprie prestazioni cognitive, come memoria, attenzione. Ad esempio, è uno strumento di cui beneficiano oggi i manager e, in genere, chi ricopre ruoli ad alta responsabilità, e quindi ad alto stress che, inevitabilmente, come sappiamo si ripercuote sulle perfomance cognitive.”

 

 

 

 

 







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