La settimana della moda milanese è terminata, e ne abbiamo ampiamente parlato qui http://mfm.it/it/settimana-della-moda-di-milano e qui  http://mfm.it/it/milan-fashion-week .

Ci sembra però doveroso aggiungere qualcosa di più su quella che è stata una delle sfilate più autentiche e originali degli ultimi anni: quella di Dolce & Gabbana.  Il duo stilistico, da trent’anni ormai sulla cresta dell’onda, sembra continuare a battere una pista che ad altri potrebbe sembrare impervia ma che loro cavalcano con disinvoltura: e cioè quella di essere se stessi fino in fondo, raccontando un mondo di tradizioni un po’ pop un po’ raffinato, un po’ sacro un po’ profano. «Quello che hanno dichiarato i designer, infatti, sulla loro collezione SS 2017 è stato: «L’idea non è più quella di creare un abito, bensì di raccontare la nostra storia, un’emozione, uno stile di vita. La grande famiglia Dolce & Gabbana».

«Le persone non acquistano più un vestito – hanno continuato – ma un ricordo, un amore, un momento speciale, un DNA». Come a dire: «Non produciamo semplici capi di abbigliamento o accessori ma qualcosa che, con sentimento, rappresenta noi stessi, la nostra cultura e la nostra storia». Il risultato, giocato veramente molto sull’ironia, sono camicie, gonne e jabot su cui trionfano pasta, pane, portafortuna, conchiglie e pesciolini. Pigiama con cornetti gelato, T-shirt con Madonne napoletane e gonne a ruota con stampato il servizio buono di piatti della domenica. «Abbiamo inserito in collezione il nostro Sud e tutti i simboli che lo rappresentano – hanno detto gli stilisti – quindi fiori, simboli religiosi, musica, gelati, drinks, bambole, biscotti, forchette, cucchiai, pizza e mandolino.

Una specie di manifesto del Made in Italy che hanno battezzzato “TROPICO ITALIANO”.

E il gioco è fatto. Complimentissimi!

www.dolcegabbana.it