A Palazzo Serbelloni gli Objets Nomades di Louis Vuitton
Milano Design Week 2019
Un altro appuntamento imperdibile. Si parte dall’atmosfera By Night della scalinata di Palazzo Serbelloni, per arrivare nelle sale affrescate e impreziosite dalla nuova Collezione di Objets Nomades. La famosa collezione nata nel 2012 conta oggi 40 oggetti, vantando collaborazioni prestigiose: India Mahdavi, Tokujin Yoshioka, Raw Edges, Barber & Osgerby, Nendo, Maarten Baas, Patricia Urquiola, Marcel Wanders, Atelier Oï, Fernando e Umberto Campana.
L’Architettura del Viaggio
Il viaggio è sempre stato nel cuore del marchio Louis Vuitton, quindi la natura degli oggetti nomadi, è contraddistinta dal fatto che siano trasformabili, componibili e trasportabili. E’ giusto ricordare a chi non conosce la storia, che nel 1835 il giovane Louis Vuitton, all’età di 14 anni, lasciava il paese d’origine nel sud della Francia e a piedi, si incamminava verso la grande capitale. Vi giungerà due anni dopo. Sarà il 1854 quando nascerà ufficialmente la Louis Vuitton Articoli da Viaggio e Pelletteria: ovvero quando nascerà la storia della valigeria moderna. Una storia che comprenderà bauli piatti, da cabina, da auto, da aereo, beauty case, equipaggiamenti per spedizioni esplorative in Africa e ancora abiti, cappelli, scarpe, accessori che tutti abbiamo sognato, desiderato, posseduto.
Oggetti evocativi
In realtà gli oggetti nomadi contengono ispirazioni e forme di viaggio differenti, evocano mondi lontani, emulano forme naturali, portano nelle case l’esotismo di latitudini lontane. Objets Nomades oggi sono capolavori eseguiti da artigiani del lusso che realizzano sedie, poltrone, divani, tavolini, lampade, chaise-lounge componibili, amache, dondoli, paraventi e altre meraviglie.
La collezione 2019
vede la collaborazione di due novità: Atelier Biagetti e Zanellato/Bortotto. Atelier Biagetti presenta il tavolo Anemona: una scultura organica, cava, sagomata che richiama la liquidità del Mare Adriatico (legato alle origini del duo) e i movimenti dei costumi di scena dei balletti del Teatro alla Scala. Esternamente è rivestita in cuoio naturale e sorregge una importante lastra di vetro di forma ellittica per un banchetto di 12 persone. Zanellato/Bortotto firmano il paravento Mandala, un oggetto che è ricorda i viaggi in Oriente della coppia dei giovani designer veneti. Mandala si compone come trittico di cerchi in metallo montati su una base di marmo bianco di Carrara. Un’altra novità giunge dal Brasile. Gli autori sono un altro duo: i fratelli Humberto e Fernando Campana. Presentano la poltrona Bulbo : un gigantesco involucro in tessuto giallo che appare come un fiore amazzonico, esotico e sensuale, una sorta di pianta carnivora. Gli Objets Nomades delle passate edizioni sono riproposti quest’anno in nuovi colori e materiali.
Marcel Wanders e le altre novità
Marcel Wanders è tra gli autori più prolifici della collezione Objets Nomades, per il 2019 presenta il divano e la poltrona Diamond che completano la linea già composta da un paravento, uno specchio e una lounge chair. Novità assoluta di Wanders è la lampada a soffitto Venezia, un omaggio alla tradizione vetraia della città lagunare.
Da Israele ecco un altro duo di talento, i Raw Edges portano il progetto Dolls, poltroncine modulari composte da tre elementi: una base, un guscio e una seduta imbottita. I tre elementi variano per configurazione e sono disponibili in numerosi materiali e rivestimenti che evocano i decori di tribù e popolazioni nomadi, ogni ‘bambola’ indossa un abito sempre diverso e customizzabile.
Il trio, Atelier Oï hanno progettato il tavolo Serpentine in due varianti, la versione small come coffee table e la versione large per la sala da pranzo. Il tavolo Serpentine ha una struttura pieghevole ad incastro in legno di noce attraverso la quale sono tese controventature in cuoio blu fissate a piccole cerniere cilindriche in ottone. Il piano rotondo è in cristallo. L’oggetto è snello, elegante. Autori di molti altri oggetti nomadi, gli Atelier Oï, ovvero Aurel Aebi, Armand Louis e Patrick Raymond, ricercano nelle qualità e nell’essenzialità dei materiali le ragioni dei propri oggetti. Ecco brevemente espresso il concetto dei designers svizzeri:
Come può un oggetto considerato nomade essere al tempo stesso un oggetto di lusso?
Il lusso degli Objets Nomades è racchiuso nel tempo, sono oggetti preziosi che hanno la facoltà di durare nel tempo e per questa proprietà perpetueranno le loro storie nel futuro. Sono oggetti preziosi, realizzati con materiali nobili, che evocano emozioni.