La distilleria Bocchino nasce nel 1898, quando Carlo Bocchino decise di utilizzare le vinacce del “Moscato di Canelli”. Le due linee principali, le grappe della tradizione Bocchino e la grappe della Cantina privata della famiglia, raccolgono prodotti unici e pregiati. Il segreto è racchiuso nella terra d’origine: il Monferrato e le Langhe, nel cuore del Piemonte. Solo il totale rispetto della tradizione e la costante ricerca della qualità consentono alle grappe Bocchino di regalare una caratteristica aromatica inimitabile.

Oggi le grappe prodotte dal marchio di Carlo Micca Bocchino, che dal 1996 ha ereditato l’attività di famiglia, sono tra le più apprezzate a livello internazionale. La tradizione continua con le figlie di Carlo, Miranda e Marta, che portano avanti con entusiasmo ed intuizione i valori che hanno reso importante l’azienda. Le grappe della tradizione Bocchino e le grappe della Cantina privata della famiglia ispirano gli chef nella creazione di cocktail e dolci.

Il cocktail più originale? Il Brerhattan. Il nome nasce dall’accostamento del quartiere newyorkese con quello milanese di Brera. La sfida era miscelare il distillato più usato nella tradizione italiana, ma non ancora presente nei ricettari. Con queste premesse il barman Terence Cassano, ha dato vita ad un cocktail capace di unire la tradizione d’eccellenza delle cantine Bocchino con un chiaro richiamo al Manhattan. Al posto del whisky, però, spazio alla grappa. Precisamente alla Moscato Sauternes della Cantina Privata.

La Riserva Carlo Bocchino è l’ingrediente fondamentale per il cup cake realizzato dalla cake designer Dear Wendy. Ma prima del dolce, perché non deliziare il palato con il Topinambur Cicoria – alla base c’è la Sauternes Cask Finish Bocchino -, creazione dello chef Piergiorgio Parini, Stella Michelin del ristorante Povero Diavolo. Il piatto a base di carciofo di Gerusalemme gli è valso il primo premio del concorso Lo Spirito del Tempo, indetto da Distilleria Bocchino e Passione Gourmet.

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