Davide Oldani, l’armonia dei contrasti in cucina
La cucina è frutto di un processo che inizia con l’amalgamare “l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione”. Davide Oldani, ideatore della cucina pop – alta qualità e accessibilità – ha aperto nel 2003 il suo ristorante, il D’O, a Cornaredo, a due passi da Milano. Oggi è un punto di riferimento per i gourmet di tutta Italia ed è considerato tra i più grandi chef dalle più prestigiose guide gastronomiche.
Oldani inizia la sua carriera al fianco di Gualtiero Marchesi, Albert Roux, Alain Ducasse e Pierre Hermé. Nel dicembre del 2008 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano. Nel 2013 vola ad Harvard per raccontare la sua esperienza imprenditoriale. L’anno scorso ha inaugurato il Davide Oldani Cafè, nella nuova piazza del lusso all’aeroporto di Malpensa. E’ stato nominato Ambassador EXPO 2015 ed è il volto televisivo del talent The Chef. Qual è il segreto del successo? “L’armonia nell’equilibrio dei contrasti”, spiega. “Morbido, croccante, caldo, freddo, dolce, amaro.. Semplice ma sorprendente, la cucina deve essere gustosa e leggera”.
Sperimentare, giocare con i contrasti per trovare un punto di equilibrio, un sapore unico e ogni volta nuovo al palato. La cucina di Davide Oldani è sobria, ma elegante. Il lusso non è necessariamente sfrenato, anzi. La ricercatezza formale qui diventa un esperimento di alta cucina. Il gusto e il cibo, al centro della prossima Esposizione universale a Milano. Per Expo 2015 lo chef ha realizzato, o forse sarebbe meglio dire rivisitato, un piatto meneghino per eccellenza: il classico risotto alla zafferano, ma in versione più “light”. Una curiosità: la preziosa spezia scelta dallo chef di D’O è a “chilometro zero”, coltivata in una piccola azienda agroalimentare di Varedo.