BIANCO CON BRIO
Gli amanti delle bollicine italiane a volte tendono a non considerare uno degli spumanti italiani più noti: il prosecco. Se c’è da scegliere, opteranno per un Metodo Classico – come ad esempio un Franciacorta, rivisitazione italiana dello champagne in cui il naso e il palato sono appagati da fragranza ed elegante effervescenza -.
La predilezione per quest’ultimo è data dall’eccellenza del processo, dalle lunghe rifermentazioni in bottiglia che sono in grado di accompagnare interi pasti.
C’è però un fattore da non sottovalutare: come non esistono solo Toscana e Piemonte sulla cartina vinicola italiana (ogni vino e ogni terra hanno una loro ragione d’essere), così per le bollicine bisogna saper apprezzare le specificità di ogni etichetta, anche perché la varietà è un valore non negoziabile in fatto di vini.
Gli intenditori sanno che a volte non c’è nulla di più gratificante di un buon calice di prosecco; vi segnaliamo tre Extra Dry, secondo noi eccellenti, per indirizzarvi sul metodo Charmat in Valdobbiadene.
Prosecco Superiore Extra Dry Bele Casel
Tradizionale, elegante, pulito e profumato. Uno dei migliori Extra Dry attualmente in commercio. Da assaggiare, sempre di Bele Casel, anche la versionecolfòndo.
Prosecco Superiore Extra Dry Gemin
Ottima e corposa bollicina d’aperitivo, appagante sia al naso che in bocca.
Prosecco Superiore Extra Dry “Il Soler” Marsuret
Dei tre il più fine e femmineo, con il suo perlage delicato e le sue note di frutta matura.
Info: Bele Casel, Gemin, Marsuret.