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Lo chef Stella Michelin Tano Simonato riapre a Milano

Dopo il compleanno di Tano arriva la riapertura

Venerdì 5 giugno 2020 abbiamo festeggiato il compleanno della stella Michelin  Tano Simonato,  conosciuto come “Tano passami l’olio”. Brillante, simpatico, creativo, chi frequenta il suo nuovissimo ristorante in Via Francesco Petrarca, 4 a Milano, in una delle zone più signorili della città, ha sicuramente 3 buoni motivi: assaggiare piatti che non ha mai gustato prima, unici ed esclusivi,  talvolta con abbinamenti impensabili, godere di qualche prezioso minuto della sua poliedrica personalità e passare una serata unica in una location riservata ed elegante. Attendiamo con ansia la riapertura il 10 giugno.  Mi accoglie nella nuova saletta/cantina sottostante dedicata a piccoli eventi e anche alla sua passione per i sigari, un angolo protetto e accogliente, con una speciale aerazione, per gli amanti del genere.

Tano come inizia la tua passione?

“Mia madre è friulana nata a Monza. E’ arrivata a Milano quando aveva 10 anni. Mio nonno era benestante, commerciava in rottami. Finché c’era lui,  avevamo il maggiordomo. A 15 anni moriva mio padre, noi eravamo in 5 fratelli. Mia madre si è trovata da sola a gestire un bar ristorante con l’aiuto di mia sorella maggiore. Io restavo a casa con i miei fratelli e quindi ho iniziato a far da mangiare per loro. All’inizio erano cose semplici, spaghetti, bistecchina, riso e latte… Dopo qualche mese ho chiesto a mia mamma di poter andare da solo a far la spesa e quindi ho iniziato a comprare secondo le mie idee, per sperimentare qualcosa di più fantasioso. Tra i primi acquisti  che ricordo,  sono stato attirato dai funghi porcini, ora mi appassiona il tartufo. Mi considero un autodidatta talentuoso.”

Il percorso dal 1982 ad oggi

“Nel 1982 mia madre ed io abbiamo aperto  il primo  ristorante. Subito ci siamo trovati in disaccordo sui piatti. Io volevo già creare qualcosa di speciale, mentre Lei mi osteggiava. Poi è arrivato  il Tanus Bar, che funzionava dalle 9 del mattino alle 4 di notte, un tour de force,  un “dopo discoteca” per abituè. A quei tempi c’eravamo noi e il Bar Quadronno. Eravamo dei precursori in una zona considerata “modaiola” per la vicinanza,  in Via San Vito, della super frequentata Discoteca Carrobbio, (la famosa  Milano da bere). 

Il nuovo  Ristorante Tano passami l’olio

rinasce  il 20 novembre 2019 e poi arriva il Covid-19. Per me è stato un colpo. Abbiamo principalmente clienti stranieri e coppie. Il mio è un locale intimo, riservato, quindi ho dovuto aspettare per la riapertura. Questi vincoli obbligati per i ristoratori dell’eccellenza sono un grave danno.”

Le tue sale sono quasi una galleria d’arte moderna. “Si ho scelto Davide Foschi, un’artista metateista, il metateismo è considerato il nuovo “rinascimento” e per me è una sorta di arte simbolica, che rappresenta il mio modo di evolvermi. Una mostra per ora permanente nel mio ristorante. La rinascita la stiamo vivendo anche ora. Ci siamo intesi subito con lui, perché anche io considero la mia cucina metateista. Noi glorifichiamo l’Origine. Essere “originali” non come distinzione dagli altri ma come manifestazione dell’unicità della nostra singola essenza: la nostra vera “origine”.

Tano Simonato - "Tano passami l'olio"

Tano Simonato – “Tano passami l’olio”

Perfezionista con una grande esperienza

“Ho sempre portato abiti e scarpe su misura, sono sempre stato raffinato  nell’abbigliamento come nell’arte della cucina. Frequentavo Gaber e Jannacci, Abatantuono e Ugo Conti negli anni d’oro quando facevo il barman  e ho iniziato proprio con i cocktail. Poi mi sono interessato ai  distillati, al  vino, allo champagne. Ora sto producendo un Pinot Nero in Romania. Dalla cultura del vino mi sono appassionato all’olio e  sono considerato un esperto mondiale.”

Perché Tano passami l’olio?

Parliamo dell’olio, tu sei considerato un grande esperto. Quali sono le tue preferenze? “Io assaggio l’olio di tutto il mondo, non ho preferenze. Uso materie prime italiane e internazionali, una cultura  e una passione.  Ad esempio il granchio reale, che ha chele uniche al mondo non posso trovarlo in Italia.  Ogni elemento ha bisogno del suo olio, come ogni cibo ha la sua provenienza di origine che lo rende unico e ricercato. Tornando all’olio, per la mia cucina mi avvalgo di  60 tipi  e ne assaggio 500  all’anno. Come un esperto fa con il vino io assaggio l’olio. Il clima cambia la situazione. I fattori sono molteplici. Ogni piatto ha il suo olio, Ligure, Garda , siciliano o  pugliese a seconda della pietanza che decido di realizzare.”

Il guru dell’olio?

Si sono considerato il guru dell’olio, il mio elemento principe, l’extravergine, unico grasso che nasce da un frutto e quindi è il miglior condimento a freddo e a caldo. L’olio che uso per friggere viene cambiato ogni volta, non esiste la friggitrice nella mia cucina, io friggo il cibo  al momento in padella. Questo è  il mio modo di fare cucina dal 1991 ad oggi il mio olio è diventato vitale.

Una stella Michelin che non si può dimenticare

Si ok ma per me sei un’eccellente chef, se io vengo a mangiare nel tuo locale, non ci vengo per l’olio ma per le tue prelibatezze.

“Si ti capisco, infatti mi fa piacere non essere ricordato solo per l’olio, anche se questo è il nome del mio locale. Ora dobbiamo ripartire, sperando che non ci siano altri stop forzati. Ho lavorato 2 mesi e 14 gg. ma questa pandemia ha bloccato il mio locale sul nascere. La zona è perfetta, Via Vincenzo Monti, una zona residenziale di Milano stupenda ed elegante. I miei clienti spesso sono anche amici, buongustaio e selettivi.” Auguri a Tano per il compleanno e per la riapertura! 







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