I consigli di Umberto Callegari, genio dell’innovazione.

Le eccellenze di MFM:

Il mondo digital cambia velocemente, la tecnologia non sta ferma un secondo. Proprio come Umberto Callegari, 34 anni, Digital executive e innovator che è ormai considerato come uno dei massimi esperti di innovazione. E’ una presenza fissa agli eventi più importi del settore, dai talk di  TED alle conferenze internazionali come  Blast, Insihgt Las Vegas,  Barcellona GSM, passando per il CIO Leadership e molti altri. Vive a Londra, prende un aereo ogni due giorni, ama le auto sportive ma compatte e ha un debole per le osterie a conduzione familiare.

Come è iniziata la tua carriera?
“A 24 anni sono entrato in una delle top 3 consulting firm world wide (in Accenture come Business Analyst, ndr) ho subito cercato (da ultima ruota del carro) di cambiarne il modo di approcciare il business, non mi interessava quanto sconveniente fosse per la mia “carriera”, l’opportunità era chiara, anche se nessuno sembrava accorgersene. Una nuova wave sarebbe arrivata ed avrebbe cambiato tutto: era il 2006 e l’opportunità era lo smartphone.”

Adesso cosa fai?

“Negli ultimi 4 anni sono stato Vice President Digital ed Innovation di una delle più importanti aziende tech del mondo, ho raggiunto grandi traguardi (vincendo molti Awards e creando, ad esempio  la più grande community al mondo legata al driving) ma la prospettiva è sempre quella: l’innovazione. Adesso siamo ad un nuovo momento di passaggio, e sarà un cambiamento epocale di tecnologia, business e sopratutto cultura, (il passaggio alla Blockchain e ad una nuova era di Internet più partecipata, trasparente e imprenditoriale ) e le energie non sono mai state così alte”.

Parliamo di te, dei tuoi gusti, iniziando da dove vivi.
“Vivo a Notting Hill, viaggio spessissimo, soprattutto Milano, Roma, Chicago ma il mio cuore resta a Los Angeles ed in Oltrepò dove sono nato.  Frequento poco i locali italiani all’estero, preferisco immergermi nella cultura del posto piuttosto che vivere una riproduzione dell’Italia. Solo a LA mangio ogni tanto italiano, da Il Pastaio a Beverly Hills, mangio poca pasta ma li la qualità è davvero alta”.

Notting Hill è un ancora un quartiere abbastanza “posh”?
“Londra mi piace molto, con il sole poi è bellissima. A Notting Hill ho la mia dimensione naturale. No, non è posh come si potrebbe  pensare, è anzi molto ribelle e rock’n’roll; ricordiamoci che non molti anni fa era un’area tutt’altro che per bene…ha mantenuto quello spirito, un po’ solitario, ricco di stile ma sempre un po’ ribelle”.

Gusti e passioni di un manager

Digital executive e innovator

Gusti e passioni

A Londra dove ti piace mangiare?
“A Londra frequento molto i  gastro pub di west London come  il The Cow, il Westbourne, il the Mitre, il Portobello Gold o il Windsor Castle a Notting Hill. Oppure il The Botanist in Sloane Square (quando voglio qualcosa di più moderno). Londra è davvero ricca di opzioni ed è un piacere scoprirle. Per il brunch ad esempio non si può non andare al “202″ su Westbourne e per il pranzo consiglio Granger sempre su Westbourne”.

Passiamo al discorso auto. Quali sono i tuoi gusti in fatto di quattro ruote?
“Auto a Londra non ne ho, inutile davvero, troppo traffico e zero parcheggi! Amo le auto sportive e di dimensioni contenute. Recentemente sono stato per “la prima volta” da  Lamborghini per una collaborazione sul Lifestyle. Mi hanno dato una Hurancan Spider nuovissima full optional: semplicemente la macchina migliore che abbia mai guidato! Uno spettacolo sotto ogni punto di vista”.

Le Eccellenze

Qual è l’accessorio per eccellenza di un uomo?

“Sicuramente l’orologio che è per me fondamentale. Il mio preferito rimane l’ Audemars Piguet Royal Oak Chrono. Il design di G. Genta anche se del 1972 è impareggiabile. Ne ho uno con fondo blue tapisserie che indosso tutti i giorni. L’elemento fondamentale è l’eleganza senza strafare: il mio primo amore in fatto di orologi è stato un Rolex Yacht Master di acciaio e platino, poi un IWC Portoghese (cinturino blu di coccodrillo e cassa acciaio), Cartier piatto da smoking o un Calatrava per la sera….la bellezza ha  sempre con un certo costo!”.

Sei un tipo elegante o  sportivo?

“In realtà  non credo esista un’ unica dimensione per ogni momento della giornata, potresti incontrarmi con i jeans, delle Adidas Superstar ed una maglietta dei Motörhead o Metallica, o con un abito sartoriale. Mi piacciono i classici, Corneliani, Loro Piana, Armani…o anche Etro a cui sono stato particolarmente legato. Ultimamente scelgo il sartoriale, un’esperienza unica. Il trend della personalizzazione lo vedo svilupparsi in molti settori. Amo i dettagli: cravatte, scarpe, pochette, cinture, bretelle, cappelli ed occhiali da sole ed anche in questo caso cerco l’unicità ed i prodotti fatti a mano”.

Sei sempre in viaggio…
“Viaggio molto per lavoro, circa 1 volo ogni 2 giorni e le mie vacanze sono di solito spese nel ritrovare i miei luoghi: Le colline dell’Oltrepò  oppure alle Cinque Terre, da sempre la mia casa estiva”.

Italian Style

A quale città sei più affezionato in Italia?
“L’Italia è bellissima e con un potenziale unico anche se con infrastrutture decisamente non all’altezza… Milano e Roma sono le città italiane dove sto più spesso. Di Milano amo la signorilità del centro, quello vero, ma anche la grandissima cultura popolare romantica e cabarettistica (penso che il Derby club di un tempo dovrebbe essere considerato un monumento nazionale alla cultura), i navigli, il risotto, gli ossi buchi ed anche le osterie”.

A proposito di osterie, va bene l’internazionalità, ma come si mangia in Italia…
“Mi divido tra grandi ristoranti pluristellati e le osterie a gestione familiare: li apprezzo entrambi allo stesso modo. Anzi forse apprezzo di più le osterie perché sanno di storia e tradizione e spesso sono più semplici. E la semplicità per me è la vera dimensione del genio”.

Il tempo libero

E  lo sport. Ti insegna a vivere?
“Per me lo sport è fondamentale: ho una natura competitiva che ho coltivato e sviluppato negli anni. In particolare dopo lo sci, il nuoto, il calcio ed il basket ho trovato la mia dimensione negli sport da combattimento: faccio Muay Thai cinque giorni a settimana. Ti insegna disciplina, passione, dedizione, rispetto e grit (la voglia di non arrendersi mai e di tendere sempre più in alto). Credo sia fondamentale per avere successo nella vita”.

Chiudiamo con le tue passioni. Quali?
“Vivo di grandi passioni: la musica soprattutto, per me l’arte più completa di tutte, amo scrivere e leggere e cantare, amo il design, l’architettura la pittura sia classica che moderna. Direi che amo tutto ciò che è bello e che mi stupisce”.

 







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