Quando il lusso si fa etico, dal Marocco parte “noMade”
Dal Marocco all’Italia
Un brand perugino che produce calzature artigianali in rafia realizzate in Marocco e rifinite in Italia. Alessio Virgili, suo creatore, ci racconta come nasce il progetto ed ha qualcosa da dire sull’etica della produzione
Come avete avuto l’ispirazione per queste calzature così preziose e senza tempo?
“Il viaggio e la scoperta sono alla base della creazione di noMade. Tutto nasce in Marocco, durante uno dei miei frequenti viaggi. Colpito dalla bravura e dalla manualità degli artigiani mi sono fatto realizzare un paio di scarpe su misura, erano belle e ben fatte, ma mancava qualcosa: confort e un twist tutto italiano. Messe e rimesse per tutta l’estate, nel viaggio successivo ho deciso di iniziare a produrne una piccola quantità. Sono tornato perciò in Marocco alla ricerca di artigiani capaci e dopo aver parlato con diverse persone abbiamo deciso insieme di iniziare una piccola produzione, e da lì è partita la nostra avventura. Le nostre scarpe sono, organiche, ecologiche e sostenibili; pensate per un viaggiatore elegante e bohémien che vuole viaggiare leggero”.
La rafia, una palma che cresce in Madagascar
Ci svela esattamente qual è il materiale con cui sono realizzate?
“Le scarpe sono prodotte principalmente in rafia che è una palma che cresce in Madagascar, quindi un materiale completamente naturale, così come lo sono le tinture che utilizziamo, tutte di origine vegetale. L’abilità degli artigiani nell’intrecciare a mano le calzature deriva da una tradizione centenaria nel lavorare la rafia. Il prodotto è interamente fatto a mano, realizzato con un processo di annodatura artigianale che richiede ben tre giorni. Ogni scarpa poi, è gentilmente battuta col martello per circa un’ora, al fine di rendere la calzata più morbida e piacevole. Leggerissime, si ripiegano su loro stesse, occupano poco spazio e si trasportano nel proprio zainetto con un ingombro molto limitato. L’alta qualità tecnica di finitura – Made in Italy – di ciascun pezzo è uno degli obiettivi del nostro lavoro di trasformazione, l’elemento che conferisce a questi prodotti lo status di opere ibride, uniche e speciali che sanno fondere il meglio dei due mondi”.
Le cooperative del Marocco
Come siete riusciti a trovare i giusti fornitori con cui collaborare?
“Non è stato facile…è stata una lunga ricerca che si è svolta in più riprese nel corso degli ultimi due anni. L’idea era quella di realizzare prodotti di grande qualità ma che apportassero anche un reale valore alle comunità nelle quali operiamo, collaborando con artigiani che oltre ad essere abili rispondessero a certi requisiti etici. Muovendomi su tutto il territorio, da Agadir a Rabat, la scelta è ricaduta su due cooperative nel sud del paese, dove la tradizione della rafia è centenaria e molto importante per l’economia di scala del territorio.
Lavoro, libertà e dignità
Queste cooperative sono strutture decentrate, sono consorzi di donne organizzate che lavorano dalle loro case; questo modo di lavorare garantisce loro libertà, emancipazione economica e dignità nel lavoro. Fu per la prima volte nel 2003, che alcune donne coraggiose e tenaci, sostenute da Unione Europea e WWF, riuscirono a dar vita alle prime cooperative. Oggi molte associazioni di donne talentuose ed organizzate, come quelle con cui collaboriamo, stanno fiorendo in Marocco. Portano benessere ed istruzione in queste piccole comunità rurali, indirettamente anche alle loro famiglie”.
Le abilità manifatturiere
Dietro il progetto, c’è una forte etica del territorio. Crederci oggi giorno è ancora possibile?
“Fare impresa in modo sostenibile non solo è un imperativo ma costituisce anche un’ottima leva di business. Il mondo della manualità e dell’artigianato rappresentano il cuore del nostro progetto, sono valori che vogliamo trasmettere attraverso il nostro lavoro. La trasmissione di questi mestieri e dei loro aspetti più tradizionali, è essenziale nell’ottica di un successo duraturo di noMade. Sono le competenze e le abilità dei nostri artigiani, infatti, a garantire l’eccellenza che pervade la creazione dei nostri prodotti; una ricchezza intangibile e unica che determina la qualità dei nostri pezzi. La nostra idea di fare impresa affonda le sue radici nel senso di responsabilità, nella ricerca dell’autenticità, nel rispetto del tempo e delle risorse naturali.
Le tradizione artigiane
Gli uomini e le donne, le comunità in cui ci inseriamo e i materiali provenienti dal nostro ambiente naturale rappresentano i nostri compagni di viaggio e sono al centro del nostro processo di crescita. Abbiamo l’obiettivo di contribuire all’espansione inclusiva e sostenibile delle aree in cui operiamo, sviluppando prodotti artigianali che uniscono con intelligenza le abilità manifatturiere, le tradizioni artigiane del territorio con il design italiano. Nel corso del tempo siamo diventati sempre più consapevoli di cosa significhi dar vita ad un capo “ben fatto” e riteniamo di fondamentale importanza l’aspetto etico nella produzione dello stesso. Questo ci porta inevitabilmente a fare delle scelte mirate a riconoscere la centralità dell’uomo nella nostra azienda. Sostenibilità non è una parola vuota, ma in questa ottica rappresenta il cuore del processo di produzione ed è questo che noi amiamo fare”.
La personalizzazione
Il servizio “su misura”, dà la possibilità al cliente di personalizzare il proprio paio di noMade scegliendo la suola, facendo applicare un ricamo a mano o aggiungendo altri dettagli. È un plus che funziona?
“Esatto, per sottolineare l’artigianalità e la nostra forte attenzione alla personalizzazione, abbiamo istituito il programma M.T.O. (Made- to – Order). Così che i nostri clienti più esigenti e creativi siano in grado di scegliere tra i modelli esistenti optando tra più colori, o personalizzando ad esempio con nappe, iniziali o motivi ricamati, fino a poter scegliere tra due tipi di fondo: suola di gomma, che richiama il mondo del mare ed è perfetta per la barca o in cuoio dal sapore più cittadino”.
Quali sono i futuri sviluppi e progetti del vostro brand?
“Dal punto di vista della produzione stiamo allargando la nostra proposta all’abbigliamento, con kimono in kilim, unisex e reversibili, borse e accessori tessili per la casa. Dal punto di vista della distribuzione invece, abbiamo in calendario undici fiere nel mondo per promuovere e far conoscere il nostro progetto ad una platea più ampia ed internazionale; mentre sul territorio ci seguono due showroom che si occupano della rappresentanza del nostro brand su Milano e Napoli“.