L’uomo di Gucci
La collezione Uomo primavera estate di Gucci gioca a rimettere in circolo frammenti decontestualizzati e oggetti ritrovati per caso e strappati alla loro storia. Ogni abito è costruito attraverso accostamenti e giustapposizioni di memorie che vengono proiettate in un nuovo orizzonte poetico. Poetico in quanto capace di riassemblare l’esistente in un inedito quadro di senso.
Forme, decori, dettagli e lavorazioni si amalgamano all’interno di una trama rinnovata dove si producono slittamenti di senso. Da questo punto di vista, il recupero di frammenti provenienti da un altrove spazio-temporale non è il ritorno dell’identico, non è la riproposizione del passato come fatto in sè. È piuttosto il ridare vita a ciò che è stato. È la reinvenzione di occasioni accantonate. La memoria infatti è uno strumento potente, capace di restituire al passato la sua possibilità e una nuova ragion d’essere.