Piero di Cosimo, pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera
Una possibilità, prima che una mostra. La rassegna dedicata a Piero di Cosimo “Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera”, alla Galleria degli Uffizi di Firenze dal 23 giugno al 27 settembre, offre l’imperdibile occasione di scoprire uno dei più interessanti maestri rinascimentali finora poco noto al grande pubblico. Il talento è paragonabile a quello dei contemporanei Filippino Lippi o Fra’ Bartolomeo, l’attenzione nei confronti della natura, invece, è quella di Leonardo da Vinci.
Anche la National Gallery di Washington – uno dei maggiori musei degli Stati Uniti che custodisce capolavori di Leonardo da Vinci e Vermeer – ha voluto organizzare una mostra in cui esporre le principali opere di Piero di Cosimo. L’evento americano si è concluso il 3 maggio scorso. Due eventi, però, distinti e non una mostra in due tappe. Una trentina di dipinti esposti agli Uffizi erano anche a Washington ma la mostra fiorentina si distingue per il più ampio respiro e conta circa un centinaio di opere comprendenti anche dipinti e disegni di altri artisti come Filippino Lippi, Fra’ Bartolomeo e Lorenzo di Credi. Il pezzo forte alla Galleria degli Uffizi è la tavola con la Morte di una ninfa della National Gallery di Londra, capolavoro commovente e dal soggetto ancora misterioso, che sin dal XIX secolo è stato fonte di ispirazione per altri artisti.
La mostra di Firenze vuole ricostruire il percorso artistico di Piero di Cosimo, a partire dagli inizi della sua attività, quelli della formazione artistica nella bottega di Cosimo Rosselli, maestro da cui ereditò anche il nome, nonostante il suo fosse Piero di Lorenzo. Si prosegue poi nella storia fiorentina del Rinascimento, dell’età Laurenziana, epoca alla quale risalgono dipinti come la Visitazione (Washington, National Gallery) o il ciclo con Storie dell’Umanità primitiva, eseguito per il palazzo dei Del Pugliese, di cui sono presenti le due scene di Caccia del Metropolitan Museum di New York e la suggestiva veduta di un edificio in costruzione del museo di Sarasota. Una sezione, infine, è dedicata ai ritratti – tra i più significativi di tutto il Rinascimento -, insieme alla tavola con Perseo che libera Andromeda, risalente al secondo decennio del XVI secolo.
Il catalogo, edito da Giunti Editore, è a cura di Serena Padovani, Elena Capretti, Anna Forlani Tempesti e Daniela Parenti. La mostra è un percorso attraverso oltre cento opere, terminato il quale si conosce meglio la personalità eccentrica ed anticonvenzionale di Piero di Cosimo che, secondo il suo principale biografo, Giorgio Vasari, ha dipinto in solitudine la maggior parte dei sui lavori, lasciandoci in eredità opere di grande valore che meritano senz’altro di essere scoperte.