I capolavori di William Turner tornano in Italia dopo 12 anni
Dal 22 marzo al 26 agosto, Chiostro del Bramante di Roma ospita, in collaborazione con la Tate di Londra, TURNER. Opere della Tate. Si tratta di una grande esposizione monografica dedicata a Joseph Mallord William Turner (Londra, 1775 – Cheyne Walk, 1851).
Turner è uno dei massimi esponenti della pittura inglese
Joseph Mallord William Turner è stato un paesaggista, dapprima fedele alla tradizione topografica, dopodiché un paesaggista con una visione più lirica e libera. Dipingendo en plein air, Turner è riuscito a cogliere l’istante eloquente: un punto di luce, una folata, un tempo irripetibile. Ha saputo sfruttare la trasparenza e la luce tipici di questa pittura, riuscendo a evocare effetti di luce inarrivabili. Ha anticipato tendenze estetiche come l’Impressionismo e ha profondamente influenzato artisti contemporanei tra cui Mark Rothko. Tutt’oggi stupisce chiunque guardi le sue creazioni.
La collezione è unica, imperdibile
La mostra, a cura di David Blayney Brown, è dunque l’occasione da prendere al volo. Consente di ammirare alcuni tra i lavori più importanti dell’intero percorso artistico di Turner. Il celebre pittore inglese è assente da oltre 50 anni dai musei romani e da 12 da quelli italiani. La collezione è unica. E’ composta da 92 opere, tra acquerelli, disegni, album e una selezione di oli, esposte insieme per la prima volta in Italia.
Comprende opere del Turner Bequest
Le opere sono selezionate dal vastissimo lascito che comprende circa 30.000 lavori cartacei, 300 oli e 280 album da disegno. Questo lascito è conosciuto come Turner Bequest. Viene donato alla Gran Bretagna cinque anni dopo la morte dell’artista e conservato presso la Tate per la maggior parte del tempo. Il lascito comprende l’intero corpus di opere custodite presso lo studio personale dell’artista. E realizzate nel corso degli anni per il “proprio diletto” (espressione usata dal critico John Ruskin).
Permette di comprendere le creazioni del pittore
TURNER. Opere della Tate permette di esaminare l’intera produzione artistica di Turner. Rivela, infatti, come da disegnatore di soggetti topografici e architettonici, abbia sviluppato uno stile estremamente personale. Nelle sue opere c’è una straordinaria gamma di nuovi elementi iconografici e stilistici. Anche una raffinata predilezione per la luce, il colore e gli effetti atmosferici.
l’importanza degli acquerelli e…
La rassegna, suddivisa in sei sezioni tematiche, pone l’accento sull’importanza che gli acquerelli hanno avuto per la definizione dello stile di Turner. Dimostra come le ricerche espressive del pittore abbiano di fatto precorso l’arte degli impressionisti.
… il suo carattere, come uomo non come artista
E’ anche l’occasione per indagare l’uomo oltre che l’artista. Ma non solo. Anche per comprendere la predilezione di Turner per le città marinare e il suo interesse per la riproduzione di paesaggi atmosferici inglesi o alpini.
Lui dipingeva “con gli occhi, con il naso oltre che con le mani”
I contemporanei di Turner erano soliti pensare che lui era solito dipingere “con gli occhi, con il naso oltre che con le mani”. Perché? L’artista si è dedicato incessantemente a sperimentare, soprattutto negli acquerelli, una libertà compositiva e stilistica e un uso dei colori innovativo e sorprendente. Tutto ciò memore dei suoi numerosi viaggi e animato da un forte spirito innovativo.
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