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Milano Fashion Week: perfetto sunto fra maschile e femminile

Milano Fashion Week

Le sfilate milanesi: perfetto sunto fra maschile e femminile

Nonostante lo spettro del contagio del nuovo coronavirus, ribattezzato COVID-19, la fashion week milanese ha presentato proposte convincenti che variano fra l’ultra femminile con scollature, mini dress e preziose applicazione, al maschile raffinato grazie a tailleur pantaloni fluidi che non si dimenticano di certo di sottolineare il punto vita

Quest’edizione sarà certamente ricordata con le modelle di Giorgio Armani e Cristina Burani che al penultimo giorno sfilano davanti ad un pubblico fantasma e per la chiusura anticipata di un giorno con il totale annullamento fra kermesse, presentazioni ed eventi. Ma si può dire che la moda milanese è tornata a brillare. Quasi assente il mood street wear, rimpiazzato invece da un convincente Made in Italy che si fa strada tra proposte dall’allure maschile e altre decisamente femminili. Riuscita anche l’iniziativa della Camera Nazionale della Moda con il progetto “China, we are with you”, per coinvolgere, grazie alla piattaforma Tencent, i 16 milioni e più di utenti che hanno visualizzato le varie sfilate in streaming dalla Cina.

Ma passiamo ai trend

La maxi tendenza è sicuramente quella delle frange, di diversi materiali e lunghezze, possono essere usate come dettaglio o ricoprire quasi interamente cappotti e abiti. Grazie ai loro ipnotici movimenti, sanno regalare ad ogni capo una fluidità seducente. Sì al cortissimo in mini dress o gonne, mentre persistono la manica a sbuffo anni 80’, le paillettes e le rouches. Tra gli accessori inaspettati, troviamo la cravatta. Indossata quasi come un foulard quando è proposta in seta o più seriosa quando realizzata in materiali più rigidi.

Dolce & Gabbana

Il duo di stilisti, anche per la moda donna, punta sull’artigianalità e fa sfilare accessori e look che rappresentano da sempre la loro cifra stilistica. A dominare su tutto il nero, a parte qualche eccezione per il grigio, la fantasia pois e il bianco candido per le camice. A partire dai sexy tubini bustier sino ai classici tailleur doppio petto gessati è l’iconicità dello stesso brand a essere riproposta. E poi coppole, incroci di catene con croci d’oro, mini bags, applicazioni di rose rosse e jais e vertiginosi sandali con il tacco a spillo. Interessante l’uso del contrasto fra l’impalpabilità dello chiffon e la consistenza del tricot usato per abiti, capi spalla e maxi cardigan.

Salvatore Ferragamo

Paul Andrews, direttore creativo della maison, è fra gli stilisti ad essere riuscito in una sola sfilata a fare da ponte fra la moda maschile e quella femminile. Nello stesso show infatti convivono due anime; quella dei cappotti rigorosi, completi maschili che scivolano morbidi sul corpo, tutine aderenti in pelle o denim dal sapore militare, ma anche, quella delle trasparenze, le schiene nude i sensuali giochi metallici e gli spacchi. Come sempre sono state rispettate le regole ferree del marchio; tanta ricerca nei materiali e poca concessione agli eccessi per una proposta che rimane sempre sofisticata e originale.

Moschino

Tra enormi candelabri e sinfonie di clavicembali appare chiaro sin dalle prime uscite che Jeremy Scott rivisita un altro mondo, l’ennesimo; quello della regina icona pop Maria Antonietta. Un’evidente ispirazione settecentesca percorre lo show; dai colori pastello ai materiali come il broccato e il crochet. Persino il classico panier dell’epoca viene sconvolto. Scott lo accorcia vistosamente e vi abbina vertiginosi stivali con la chiusura ad incrocio fino al ginocchio. Pazzeschi i mini abiti a torta, dove ogni dettaglio sembrano disegnati in 3D. Deliziose poi le micro borse a mano, sempre diverse, quasi a ricordare la capricciosa volubilità della Regina di Francia. Su alcune campeggia il manga giapponese Lady Oscar, ambientato sempre nello stesso periodo.

Gucci

Alessandro Michele sconvolge il secondo giorno della fashion week aprendo al pubblico il riservatissimo backstage della sfilata. Prima che le modelle potessero raggiungere una struttura cilindrica trasparente che girava su stessa, proprio come un carosello, gli invitati hanno potuto osservare le scene del dietro le quinte. Vestizione, trucco e capelli. Una sorta di liturgia che non ha uno stile unitario. La voce di Federico Fellini accompagna infatti la preparazione di dame dagli abiti pastello ornati di pizzo nero in stile ‘800, mini dress in pelle un po’ fetish a richiamare gli anni 60’, riferimenti grunge grazie a jeans sovrastati da sottovesti fiorate e l’immancabile gusto preppy retrò con gonne di tulle, calzettoni al ginocchio e mocassini.

Milano Fashion Week 2020- Dolce & Gabbana







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