JUDY con RENÉE ZELLWEGER, la storia di Judy Garland dal 16 gennaio al cinema
L’ultimo periodo della sua vita
Grande attrice e cantante Judy Garland, ci ha lasciati nel 1969. L’ho conosciuta solo attraverso i suoi film e le sue canzoni. In “JUDY” la incontriamo alla fine della sua carriera sfolgorante, iniziata precocemente interpretando la Dorothy del Mago di Oz. La sua vita è stata un mix di fama e successo, fra Oscar® e Golden Globe, vissuta tra mille battaglie con il suo management, i rapporti con i musicisti, i fan, i suoi amori tormentati e il dramma familiare che la spinse a fare i bagagli e a trasferirsi a Londra. In quegli anni ci ha regalato alcune delle performance più iconiche della sua carriera intonando la famosissima “Over the rainbow”.
Renée Zellweger
L’interesse era chiaro fin da subito quando Renée è stata scelta per interpretare il ruolo di Judy: essendo una sua grandissima fan da sempre, era un’opportunità e una sfida che non poteva lasciarsi sfuggire. “Non c’era nessun altro che avesse la capacità di cantare, recitare ed entrare nella parte in quel modo. E per fortuna, Renée aveva la stessa età di Judy nel momento in cui lei ha fatto questi spettacoli a Londra”, spiega Livingstone. “Avevamo bisogno di qualcuno che avesse anche un lato comico, tra le altre cose, perché Judy era esilarante, e rinomata per quello”, aggiunge Goold. “Penso che poiché Renée abbia fatto molte commedie di alto profilo, la gente potrebbe riuscire a metter da parte film come Ritorno a Cold Mountain, per il quale ha vinto un Oscar®, e alcuni degli altri film drammatici che ha realizzato. Nonostante sia straordinariamente bella e talentuosa, riesce a connettersi con le persone reali in un modo incredibile”.
Come entrare nel personaggio
Rupert Goold è rimasto ugualmente colpito dalla trasformazione fisica di Zellweger: “Una delle mie parti preferite della sua performance è come lei tiene le spalle. Judy aveva questa curvatura della spina dorsale che la faceva apparire molto più vecchia e fragile di quanto non fosse realmente nella seconda parte della sua vita. Il primo giorno ho pensato: Oh wow, lei è un’attrice perfetta, è qualcuno che interpreta un ruolo, non sta solo indossando un vestito”. Per Renée Zellweger, la trasformazione fisica che è stata in grado di manifestare è dipesa molto dalle abilità del parrucchiere e del make-up designer Jeremy Woodhead, quanto quelle della costumista Jany Temime.
I look lussuosi
“Ho voluto fare il film perché ero una fan, una superfan di Judy Garland”, dice Temime. “Abbiamo anche avuto la possibilità di ricreare dei look molto belli della Londra del 1968 e dell’iconica Hollywood degli anni ’30. “I costumi di scena sono ispirati a quelli che indossava Judy Garland: luccicanti, color oro, costosi. Renée indossa davvero una borsa Chanel e una sciarpa Hermes di mia madre! Anche nella vita normale, lei sembrava sempre pronta per i paparazzi. Ma quando è in albergo da sola, tutto cambia”. L’outfit preferito da Temime è l’abito blu polvere per il suo matrimonio con Mickey Deans: “C’è qualcosa di così tenero. Mi è stato detto che l’ha disegnato lei stessa. Quello che ha disegnato per lei è blu chiaro, pieno di piume – sembrava un pollo! Ma è bellissimo e abbiamo creato un vestito ispirato a quello originale, e Renée lo indossa con così tanto brio”.
La somiglianza fisica e la voce
“Renée indossa delle lenti a contatto colorate, delle protesi e una parrucca. La sua postura del corpo si basa sullo studio prolungato di Judy. Ha ascoltato ossessivamente le registrazioni delle esibizioni di Judy per avvicinarsi ai suoi manierismi e al suo modo di parlare. “Ho iniziato con un vocal coach, Eric Vetro a Los Angeles. Ho avuto laringiti, tensione vocale, infiammazioni e semplice affaticamento. E poi ho continuato ad allenarmi con Matt Dunkley, il nostro geniale direttore musicale“. “Non stavamo cercando di imitare Judy Garland, perché aveva una voce unica”, spiega Dunkley, “Renée ha per natura una voce più alta, mentre Judy, in questa fase della sua vita, aveva una voce molto bassa, di petto, così abbiamo lavorato con Renée per farla cantare in quel modo. Ha fatto un lavoro straordinario”.
Il brano più emozionante
Il momento più potente è stato riservato per il finale, come spiega ulteriormente Edge: “‘Somewhere Over the Rainbow’ è la canzone con cui in genere terminava i suoi show al Talk of the Town di Londra; era una canzone che l’aveva seguita per tutta la vita e una canzone che era diventata iconica dal momento in cui l’aveva cantata per la prima volta in Il mago di Oz. Rappresentare la vita e l’aspetto di una delle più grandi interpreti di tutti i tempi è stata una sfida per Renée Zellweger. Idem per il team creativo del film, che è riuscito a ricreare i mondi degli anni ’30 e ’60 ” . Abbiamo l’Hollywood del 1930, con i suoi colori del periodo (Technicolor, Kodachrome); e poi gli anni ’60 e il cinema più moderno“.
un film di
RUPERT GOOLD con RENÉE ZELLWEGER
JESSIE BUCKLEY, FINN WITTROCK, RUFUS SEWELL, MICHAEL GAMBON, DARCI SHAW