Henri Cartier-Bresson e gli altri, I Grandi fotografi e l’Italia
Cartoline dell’Italia. I grandi fotografi immortalano immagini uniche del nostro Paese creando un percorso iconografico che diventa una mostra. Dall’11 novembre al 7 febbraio, a Milano, Palazzo della Ragione Fotografia ospita “Henri Cartier-Bresson e gli altri – I Grandi fotografi e l’Italia”, la seconda tappa di un evento espositivo iniziato con Italia Inside Out. Si comincia con Henry Cartier-Bresson ed il suo viaggio in Italia che durò oltre trent’anni. La mostra sposta l’obiettivo dei grandi fotografi internazionali sull’Italia in un arco di tempo di quasi ottant’anni. Promossa dal Comune di Milano, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti, la rassegna è suddivisa in sette aree tematiche. Idealmente è il proseguimento del percorso dedicato all’Italia, iniziato la scorsa primavera. Il lungo viaggio – curato da Giovanna Calvenzi – inizia con un autoritratto di Henri Cartier-Bresson del 1933: il suo sogno di fermare il tempo ha ispirato le future generazioni di fotografi. Si prosegue con Robert Capa che dà il suo contributo seguendo le truppe americane durante la Campagna d’Italia del 1943.
Uno scatto dietro l’altro e alla fine del percorso l’immagine dell’Italia che resta negli occhi è più bella che mai. David Seymour ha colto l’eleganza, Cuchi White ha subito il fascino di un’Italia minore. Herbert List privilegia un approccio più classico, quasi da umanista. William Klein e Sebastiao Salgado con il loro contributo terminano la prima parte della mostra. La sezione in bianco e nero si apre con il viaggio di Claude Nori sul litorale adriatico, Helmut Newton passeggia per la Capitale con le sue “72 ore a Roma”. Le città d’arte sono fonte di ispirazione per Alexey Titarenko, Abelardo Morell, Gregory Crewdson e Irene Kung.
Il quarto itinerario è dedicato al “linguaggio documentario” con le fotografie di Paul Strand, Thomas Struth e Joan Fontcuberta. Scatti che trasmettono ansia e angoscia sono quelli di Art Kane e Michael Ackerman. L’atmosfera torna serena con lo sguardo positivo di Joel Meyerowitz, innamorato della Toscana, o con la Venezia catturata da Steve McCurry, per finire sulla costiera amalfinata di Martin Parr. La mostra si chiude con contributi autobiografici, tra cui l’autoritratto di Henri Cartier-Bresson. Proprio come era partito, questo lungo viaggio si chiude, con la firma del maestro francese, innamorato dei paesaggi italiani.