Giovanni Fattori, tra pittura macchiaiola e realismo
A cavallo tra la pittura macchiaiola e il naturalismo di fine Ottocento. L’arte di Giovanni Fattori si muove tra questi due punti cardinali, riferimenti pittorici che dal 3 ottobre 2015 fino al 28 febbraio 2016 si potranno ammirare al Palazzo Zabarella di Padova. La rassegna, promossa da Fondazione Bano, proporrà oltre 100 opere dell’artista toscano. Le celebri tavolette, i dipinti monumentali di soggetto risorgimentale, i magnifici ritratti, le scene di vita popolare saranno riuniti in una grande mostra che ripropone al pubblico l’assoluto protagonista italiano dell’inizio Novecento. La sperimentazione della macchia è stata una costante durante tutta la sua vita artistica, che ha spaziato da influenze quattrocentesche come nella famosa “Rotonda di Palmieri”, fino a realizzazioni di respiro epico, vicine ai capolavori del realismo di Courbet.
La pittura di Fattori, un artista impegnato sempre fedele a se stesso, è riuscita a rendere una fase della storia italiana, quella risorgimentale, con un respiro che ricorda la letteratura verista di Verga o le liriche di Carducci. La mostra metterà in risalto l’evoluzione stilistica dell’artista, attraverso il confronto tra opere diverse tra loro. La grandezza di Fattori si è rivelata nella capacità di interpretare tematiche universali, come appunto l’eroismo, la pietà, il lavoro e la morte, soprattutto negli ultimi capolavori come “Lo staffato”. Un vigore espressivo fuori dall’ordinario, così ricco da far pensare a Goya.
Fattori
Padova, Palazzo Zabarella (via San Francesco, 27)
3 ottobre 2015 – 28 febbraio 2016