Gianfranco Ferré. Sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti
Un inedito Gianfranco Ferrè in mostra a Torino. Da giovedì 12 ottobre a lunedì 12 febbraio 2018 nell’aulica Sala del Senato di Palazzo Madama va in scena Gianfranco Ferré. Sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti.
Per la prima volta in mostra i gioielli di Gianfranco Ferrè
L’esposizione presenta in anteprima mondiale 200 oggetti-gioiello che ripercorrono le tappe creative più significative del celebre stilista italiano, scomparso nel 2007. Ferrè era un appassionato dell’ornamento. Come spiegato dalla curatrice della mostra Francesca Alfano Miglietti, per lui “l’ornamento non è il figlio minore di un prezioso, ma un concetto di eternità che deve rappresentare l’immanenza del presente”.
Gioielli suggestivi e pregiati
Ciò che ideava era il risultato di un approccio appassionato e spesso innovativo. Derivava da un’attenzione per la ricchezza dei materiali e per la raffinatezza delle forme e dei volumi. I suoi gioielli sono suggestivi, pregiati ed eleganti. Le pietre lucenti, i metalli smaltati, le conchiglie levigate, i legni dipinti, i vetri di Murano, le ceramiche retrò e i cristalli Swarovski sono i protagonisti di spille, collane, cinture, anelli e bracciali.
Sono sia l’essenza sia il complemento degli abiti
Gli oggetti, realizzati per sfilate dal 1980 al 2007, vengono raccontati sia come complemento degli abiti sia come veri e propri protagonisti. Nel primo caso, i preziosi di Ferrè diventano sostanza e anima dei capi.
Sembrano prendere il volo nella penombra
L’esposizione gioca sul contrasto tra la Sala del Senato e l’allestimento. La prima è un ambiente di immenso pregio architettonico mentre il secondo è composto da strutture minimaliste ed essenziali in ferro e vetro. Nonostante questa opposizione, insieme riescono a mettere in risalto la fantasiosa bellezza dei gioielli disegnati da Ferrè. Queste creazioni sembrano volare nella penombra.
Gianfranco Ferré. Sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti è organizzata e prodotta da Fondazione Gianfranco Ferrè e da Fondazione Torino Musei.