Gabriele Basilico e la sua Milano
Non è solo un tributo a uno dei più noti fotografi milanesi, Gabriele Basilico, scomparso nel 2013, e alla sua vivace passione per le realtà urbane, ma è anche una testimonianza della massiccia riqualificazione che ha interessato negli ultimi anni l’area di Porta Nuova, o “ex Varesine”, a Milano. La mostra “Gabriele Basilico – Ascolto il tuo cuore, città”, aperta fino al 31 gennaio all’Unicredit Pavilion di Piazza Gae Aulenti, è la commovente retrospettiva dedicata all’artista, alla sua città, e a tante altre che sono entrate, a ragione, nel suo cuore.
L’esibizione, composta da circa 150 fotografie, videoproiezioni e una serie di filmati, parte dalla serie “Milano. Ritratti di fabbriche”, una delle indagini più celebri e influenti della fotografia italiana contemporanea realizzata a fine anni ‘70, per arrivare all’ultimo lavoro di Basilico, quello dedicato proprio all’area di Porta Nuova, idealmente e visivamente collegato con il primo. In mezzo si dipana l’avventura visiva e intellettuale del fotografo, narrata attraverso la serie dei “Porti”, concepita alla metà degli anni Ottanta, quella dedicata a “Beirut”, ripresa più volte tra il 1991 e il 2011, e soprattutto le circa 50 immagini di città colte in ogni angolo del mondo. Da Milano a Napoli, da Mosca a Parigi a Berlino, da Istanbul a Madrid, da Rio a San Francisco fino a Shanghai, alla ricerca degli elementi di quella “strana bellezza” che può caratterizzare ogni metropoli, “non solo nella memoria dei centri storici – come diceva l’autore – ma anche nella frammentazione spontanea delle periferie”.
Le fotografie in mostra testimoniano insieme la coerenza dell’ispirazione di Basilico e la sua capacità di ritrovare gli elementi di congiunzione tra le diverse metropoli, costruendo “un luogo globale come somma di luoghi diversi”. Curata da Walter Guadagnini con la collaborazione di Giovanna Calvenzi, la mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira.